La commissione Giustizia del Senato ha concluso l’esame del disegno di legge di riforma della professione forense respingendo tutti i 160 emendamenti presentati. Il testo, senza modifica alcuna rispetto a quello ricevuto della Camera, passa ora all’esame dell’Aula che l’ha calendarizzato per martedì prossimo. «La commissione Giustizia ha fatto quanto di sua competenza nei tempi previsti» dichiara in una nota il presidente della Commissione, Filippo Berselli (Pdl). Sono certo – aggiunge – che l’Aula del Senato farà altrettanto».
L’obiettivo è quello di approvare una riforma che interviene su una legislazione oramai vecchia di 79 anni, riservandosi di intervenire sui punti controversi con interventi mirati nella prossima legislatura.
Grande la soddisfazione espressa dal presidente della commissione, Filippo Berselli: “C’é stato un importante lavoro da parte di tutti i gruppi, che ringrazio per l’impegno, anche da parte di coloro che sono stati critici col provvedimento, come ad esempio i Radicali, che in commissione hanno accantonato atteggiamenti ostruzionistici, consentendoci di consegnare il testo per l’Aula. Condivido alcune loro perplessità e formulo l’auspicio che possano essere superate nel prossimo futuro, con interventi mirati. Oggi abbiamo ottenuto il massimo risultato possibile, direi che é stato quasi un miracolo riuscirci”.
Le perplessità comunque permangono, specie da parte dei Radicali, che preannunciano una pregiudiziale di costituzionalità sul Ddl come primo passo in Aula. I Radicali criticano in particolare alcuni forti paletti posti in ingresso alla professione mentre d’altro canto la riforma crea degli ‘scivoli’ in uscita che rischiano di penalizzare una platea valutata in 60 mila avvocati, mettendo a rischio la prosecuzione della professione.
“Noi senatori del Pd siamo convinti della necessità della riforma, nonostante alcuni suoi punti deboli che conosciamo benissimo e che sono tutti indicati e oggetto di nostri emendamenti – spiega dal canto suo il capogruppo democratico in commissione Giustizia, Felice Casson. Alcuni punti andranno modificati, in particolar modo quelli a tutela dei giovani avvocati e per facilitare il loro ingresso nella professione. Ma a fine legislatura, nella scelta tra fare una riforma perfettibile e non farla abbiamo scelto la prima via, con l’impegno a intervenire nella prossima legislatura. I punti da migliorare li conosciamo tutti”.